Si svolge a Napoli, l’importante convegno internazionale dedicato alla Diagnosi, conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale, che quest’anno si arricchisce di importanti relazioni dal mondo delle imprese e dai protagonisti dell’innovazione. L’appuntamento napoletano, che si svolge dal 14 al 16 dicembre presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, vedrà i saluti del professore Ciro Piccoli, Presidente dell’Associazione Italiana Esperti Scientifici Beni Culturali – AIES, del direttore del MANN, Paolo Giulierini e i saluti del dirigente Valter Luca De Bartolomeis. Per l’iniziativa è previsto uno straordinario afflusso di accademici provenienti da numerosi atenei nazionali ed internazionali, di aziende del settore e di esperti scientifici del patrimonio culturale di vari Istituti ed eccellenze italiane, che si riuniranno per questa edizione del convegno organizzato in collaborazione con il MANN, il Polo Museale “La Sapienza” e con ANED-BC. Partendo dalle innovative ricerche proposte quest’anno dal mondo accademico e dalle imprese del settore, il programma di questa edizione viene strutturato in maniera nuova rispetto alle precedenti edizioni, secondo macro aree che poi si articolano in sessioni tematiche dedicate alla diagnostica, ai materiali, alla conservazione, alla valorizzazione e alla didattica. L’Associazione Italiana Esperti Scientifici Beni Culturali – AIES è un’associazione non profit internazionale finalizzata alla promozione delle scienze applicate, alla conoscenza, diagnosi, conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale e negli ultimi anni una grande attenzione è riservata al ruolo delle imprese innovative e altamente tecnologiche per la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, storico, archeologico e culturale. La Presidente Sabrina Zuccalà è tra le imprenditrici innovatrici che parteciperanno ai lavori, con una relazione dedicata al rapporto tra innovazione, nanotecnologie e tutela dei beni culturali.
Da numerosi anni, la società 4ward360, con la sua Presidente Sabrina Zuccalà, lavora per rafforzare la ricerca innovativa e trovare soluzioni per difendere i beni culturali e architettonici dal degrado ambientale, dall’aggressione degli agenti atmosferici, dalle piogge acide, dai muschi e dagli agenti inquinanti. Negli ultimi decenni, per conferire protezione e consolidare, venivano utilizzati i polimeri, principalmente resine acriliche e viniliche che, contrariamente alle aspettative, hanno indotto ad un ulteriore degrado delle opere d’arte e le nanotecnologie rappresentano attualmente una rivoluzione per il settore.
La necessità di affidarsi in maniera sempre più importante alla scienza per ottenere un miglior risultato nell’ambito della stabilizzazione, tutele e valorizzazione dei beni culturali rappresenta una rivoluzione per le istituzioni pubbliche e gli enti museali della nostra Penisola.
Grazie alla cooperazione commerciale e scientifica con le società innovative nel settore tecnologico e delle nanotecnologie si possono innescare importanti ed essenziali meccanismi per sviluppare nuove nanostrutture con migliorate performance fotocatalitiche, autopulenti, acustiche, antibatteriche, anticorrosive, idrofobiche, di veicolazione e rilascio controllato.
Le tecnologie per i beni culturali rappresentano un ausilio sempre più rilevante e offrono, allo stesso tempo, una possibilità di sviluppo sostenibile e innovativo per il territorio, con le conseguenti ricadute occupazionali. In Italia, più che in altri Paesi, la cultura della conservazione del patrimonio storico è alla base dell’identità nazionale e incrocia l’economia, i saperi, l’innovazione e il futuro. I lavori presso Museo Archeologico Nazionale di Napoli consentiranno di approfondire e indagare le nuove opportunità dell’innovazione per i beni culturali, analizzando le nuove dinamiche occupazionali che tali sinergie innescheranno nel prossimo e immediato futuro.
Articolo pubblicato dal periodico d’informazione d’impresa “IPMagazine“.